Dal sapore intenso alle proprietà curative
Lo zenzero è una radice orientale, presenta un aroma pungente, caldo e leggermente piccante. Si tratta di una spezia antichissima, nata nelle zone dell’India e del Sud-Est asiatico dove è sempre stato utilizzato prevalentemente in cucina ma anche come cura efficace nelle pratiche mediche del luogo e del tempo.
Oggi è conosciutissimo anche in Occidente ed è considerato un ingrediente comune per numerosi piatti, ma cominciamo col dire che chiamarlo “radice” è scorretto, si tratta di fatti di un “rizoma”, cioè una parte del fusto ingrossata e interrata, non delle radici.
Da sempre lo zenzero è stato considerato da molti popoli un potente curativo ed anche un afrodisiaco. In Cina, per esempio, era considerato un “tonico yang”, rafforzava le energie maschili e veniva offerto agli dei per favorire la nascita di figli maschi; gli Atzechi lo consideravano un dono di uno dei loro dei, assieme al cacao, per la virtù di stimolare la fertilità; in Turchia era inserito in una bevanda per agevolare gli incontri amorosi, gli Arabi invece lo distribuivano candito negli harem femminili.
Lo zenzero sotto mentite spoglie…
Appena estratto dal terreno, lo zenzero viene immerso in acqua bollente per eliminare batteri e parassiti, poi spazzolato, bruciato e, a volte, anche essiccato.
Lo zenzero lo si trova in commercio sotto varie forme: la radice si può trovare fresca, essiccata o già candita, si può acquistare in forma di olio essenziale, tisana, sciroppo, conserva, capsula o addirittura tintura madre. L’infuso è la miglior preparazione per sfruttare le proprietà dello zenzero.
La forma di assunzione dello zenzero è molto importante per i benefici che se ne vogliono ottenere. Lo zenzero fresco ha un aroma molto più deciso di quando è essiccato; affettato o grattugiato per assumerne maggiormente il profumo, ad esempio in bagni caldi, tisane e inalazioni. Lo zenzero più fresco ha un aroma di limone ed è molto usato per sciroppi, tisane, canditi e infusi, mentre quello più secco, lasciato più a lungo nella terra diviene scuro e piccante e va benissimo per produrre la polvere. Questa polvere è efficace soprattutto per la protezione della mucosa gastrica e come antinfiammatorio, quasi comparabile a quello dei prodotti medicali.
Come conservarlo
Se lo volete usare fresco, lo si acquista nei supermercati ma la cosa importante è controllare che la scorza sia soda e tesa, non deve avere tracce di muffa o sembrare “vecchia e raggrinzita”, deve essere piena e non troppo fibrosa al taglio.
Il colore deve andare dal bianco al giallo, in alcune varietà più costose attorno al rizoma si possono notare dei cerchi blu. L’ideale è acquistare dello zenzero BIO, non trattato con sostanze chimiche, in particolare per gli scopi curativi.
Si può conservare fresco per alcune settimane, basta avvolgerlo in carta oleata e metterlo in un barattolo con chiusura ermetica. E’ anche possibile tenerlo in frigo per quasi 3 mesi in un contenitore con del vino bianco secco (tecnica molto usata nei Caraibi) e poi da utilizzare come aroma per le carni e salse.
Se si acquista essiccato, basta riporlo in un luogo fresco e asciutto e al riparo dalla luce (non a meno però di 12°C) oppure conservato in salamoia o sotto aceto, consumandolo rapidamente o i principi attivi verranno meno.
Tratto da “Ricette con lo zenzero” edito da Riza
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