Già nel secolo 17 era molto in uso curare gli animali con l’aloe. Negli anni Settanta l’applicazione dell’uso di questa pianta si intensificò notevolmente nell’uso veterinario. Veniva usata principalmente per curare le tendiniti e il nervosismo dei cavalli o la mastite bovina o, ancora, come integratore privo di controindicazioni chimiche per svezzare i vitelli.
Oggi molteplici sono i campi, i disturbi e gli animali trattati con l’aloe. Vediamone degli esempi.
- INFEZIONI DELL’ORECCHIO: pulire con attenzione l’orecchio dell’animale e medicarlo internamente ed esternamente con puro succo d’aloe o crema a base di aloe una volta alla mattina ed una alla sera fino alla scomparsa del problema.
- ISTERIA CANINA: aggiungere nella ciotola del cane da 5 a 10 cucchiai di succo d’aloe puro (dipende dalla razza canina), integrando con 1/2 cucchiai di camomilla o valeriana.
- PALLE DI PELO: mescolare al cibo del gatto 4 cucchiai di puro succo d’aloe per circa 1 settimana, in modo da provocare l’azione lassativa della pianta e permettere al micio di espellere le palle di pelo in modo naturale defecando.
- PULCI E PARASSITI: per alleviare il prurito o prevenire l’attacco dei parassiti, si consiglia di lavare l’animale ogni giorno con una lozione d’aloe e jojoba e di massaggiarlo, poi, una volta sciacquato, con del puro succo d’aloe.
- ROGNA: frizionare l’animale con soluzioni di shampoo e succo concentrato di aloe. In fase acuta, inoltre, aggiungere 4 cucchiai di succo d’aloe ad ogni pasto; scomparsi i sintomi, continuare ancora con 2 cucchiai a pasto per 1 settimana.
Cit. I rimedi della natura
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